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Il ruolo dei futuri dossier / speciali

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ludovica
Samuel Cogliati
6 partecipanti

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Samuel Cogliati



Dania, riflessioni molto positive e propositive, come al solito. Grazie. Io sono aperto a ragionare su qualunque ipotesi. Credo che la prossima riunione intergalattica servirà anche a questo. Vedremo. Sintetizzando di nuovo, a mio parere il concetto importante è questo: questa fase - che non sappiamo quanto durerà - è difficile ma non deve scoraggiare nessuno. Io sto facendo il possibile per non dimenticare nulla né nessuno: i dossier e la Mongolia, Carmignano e Trenitaglia, la bulimia e le news... non demordo su nulla. Semplicemente, cercare di coordinare tutto è titanico, specialmente quando si hanno a disposizione le ore serali dopo giornate infernali, niente soldi e mille pensieri. Chiedo a tutti due cose: pazienza (soprattutto se vi sembra - vi assicuro che è un'impressione - che il vostro lavoro sia invano) e tenacia (ripeto: questa è una maratona).
Come sapete, per me Possibilia è l'embrione di una prospettiva professionale diversa. Per questo motivo non posso far finta di niente quando vedo che la rivista non morde sul piano imprenditoriale mentre i libri sì (la notizia ora è quasi ufficiale: abbiamo trovato finanziatori per un secondo libro di rugby, di cui vi dirò). E per questo motivo ho alternative nel dare la precedenza a ciò che economicamente ingrana. Questo NON VUOL DIRE che dimentichi o abbandoni la rivista. Anche perché sono convinto che, a lungo termine, carta e web torneranno a legarsi fruttuosamente. L'importante è non lasciar morire né l'uno né l'altra. Forza!

Dania Ceragioli



Ciao a tutti..
Samuel tu dimentichi l'entusiasmo quello che la maggior parte di noi possiede...forse non sarà un elemento determinante ma io lo ritengo assai importante.
Abbiamo parlato a più riprese di una fase di ristrutturazione, e nel concreto il problema è sempre e soltanto uno, la mancanza di fondi necessari alla attuazione di un progetto funzionante e duraturo. Per quanto mi riguarda ed ormai credo lo sappiate,il mio aderire a Possibilia non è stata una scelta economica. Anzi se può essere utile per salvare il lavoro passato e futuro, sono disposta anche ad un autofinanziamento. Concretamente in questi mesi, visto che a vendermi non ho grosse difficoltà, ho provato a cercare investitori fra i miei clienti. In maniera molto soft, purtroppo è il cosiddetto cane che si morde la coda, non ci conoscono, la rivista è on line ed in un periodo di crisi come questo dove già di pubblicità se ne fa poca, sono in pochi quelli disposti ad investire a credere in noi. Non so se attuabile ma una delle idee/proposte che mi è venuta potrebbe essere quella di vendere il nostro materiale possibiliano a qualcuno di più importante che riesca tramite i suoi mezzi a farci conoscere. Magari potremo anche diventare partner di qualche testata più grande, a scapito magari di un periodo di minore autonomia . Ovviamente non so dirvi quanto e se tutto questo potrà essere realizzabile, ma come sempre mi metto a disposizione per l'attuazione concreta di qualsiasi ipotesi possa venirne fuori.
Credo sia tempo di agire...ed in fretta.

Samuel Cogliati



Ciao a tutti.
E' evidente che la rivista online sta attraversando una fase di dolorosa analisi e trasformazione (ma anche una prova di sopravvivenza). E' normale ed è ciò che un anno e mezzo fa avevo messo in conto. E' tanto più normale visto che le motivazioni di ciascuno di noi sono molto diverse. C'è chi sta cercando uno spazio di espressione e chi una prospettiva professionale, chi una soddisfazione personale e chi un'occasione di crescita. Se potessimo vederci tutti una volta a settimana e avessimo molto più tempo da dedicare a questo progetto, sarebbe forse più facile, ma non è neanche detto. Ciò che sta succedendo a Possibilia accade nelle migliori redazioni e nei migliori progetti, anche ben finanziati (io ne ho vissuti alcuni). Quindi tutto questo non mi spaventa affatto.

Detto questo, il problema è quello di una direzione (in almeno due significati del termine), ed è ovvio che questo non può che gravare su di me. A meno che non volessimo trasformare Possibilia in una società, in una cooperativa o in un'associazione... il che cambierebbe molte cose, da tanti punti di vista. Tant'è, oggi non è così.

Per il momento, quindi, non vedo altra possibilità che fare ognuno ciò che ambisce fare, ha tempo e voglia di fare ed è motivato a fare. Le perplessità e i dubbi sono più che legittimi e io non inizierò certo ora a tentare di convincere o costringere nessuno a fare ciò che non si sente di fare o non gli interessa. Semplicemente, siccome finora gli oneri "imprenditoriali" (che parolona!) me li sono ovviamente accollati io, è altrettanto ovvio che io proponga o chieda alle persone che vogliono stare in Possibilia di fare qualcosa per i progetti che, concretamente, si delineano a mano a mano. In questo, cerco di interpretare quali possano essere inclinazioni, competenze e disponibilità di ciascuno. Ma, ripeto, nessuno deve sentirsi impegnato a fare ciò che non gli interessa. Allo stato delle cose, Possibilia è innanzi tutto un "hobby", là dove non ci sono soldi da guadagnare. Là dove invece possono esserci delle opportunità lavorative, la logica è quella che se si porta a casa un utile, poi si divide in modo proporzionale all'impegno di ciascuno.

Tutto questo è molto complicato ma non vedo come potrebbe essere diversamente. Se - sui singoli problemi o sulle singole attività o opportunità - ci sono proposte, idee, soluzioni... io sono e sarò solo felice di ascoltare chiunque e di valutare assieme la loro fattibilità. E' già successo diverse volte e credo che nessuno debba farsi scoraggiare dal fatto che i risultati sono stati finora minimi: non abbiamo esperienza, non abbiamo soldi, non abbiamo nomea, abbiamo poca identità e idee poco chiare. Per ovviare a tutte queste lacune può aiutarci solo il tempo. Chi ha voglia e tempo non si perda d'animo.

Un caro saluto a tutti,
Samuel

Igor Vazzaz



Ribadisco il ribadibile:
una struttura che si rispetti deve poter sopravvivere alle impasse (e persino ai decessi Very Happy) dei suoi fondatori e, a mio modo di vedere, questo è il più grave difetto della nostra.
Non considerarlo, facendo un grosso esame di coscienza, sarebbe qualcosa di miope e suicida.
Anche perché noi nasciamo come rivista, come laboratorio di idee e scritti, ed è a questa iniziativa che ho dato la mia convinta adesione, non ad altro.

Capisco che abbiamo un direttore che sino a oggi ci ha messo del proprio, e capisco che vi possano essere correzioni di rotta, però, sinceramente, io posso accettare di aiutare e collaborare ai progetti editoriali, a patto che sia ben chiaro che questo è tutt'altro lavoro rispetto a quello che desidero fare, e che se avessi voluto fare l'editor, in vita mia, adesso lavorerei davvero per una casa editrice (anche perché ne ho avute le possibilità).

Non voglio gettare la croce su nessuno, ma scrivere (o correggere scritti altrui) per pubblicazioni a babbo morto è frustrante, e non invita per niente alla solerzia che necessiterebbero le altre iniziative.
Anche perché, rispetto a chi non ci conosce (ossia la totalità del pianeta), quali sono le garanzie visibili di Possibilia, se non la rivista online?
Io posso anche andare dal ristorante viareggino (preciso che amo "vendere" quanto sfregare il glande su una grattugia), ma a proporgli cosa, se non abbiamo un'idea minima che è una di cosa offrirgli?
Peraltro, per vendere bene, è noto che il venditore debba essere convinto oltre misura del proprio prodotto, altrimenti è praticamente impossibile che l'interlocutore prenda in considerazione l'affare...

Sulla questione editoriale, poi, ho una serie di riserve generali, che tengo per me, poiché non sono io il responsabile di Possibilia come iniziativa (e quindi, chi ci mette soldi e faccia deve decidere), ma che non posso fingere di non avere.

Non voglio sembrarvi disfattista, ma questo è quello che penso.

https://possibiliana.forumattivo.com

5Il ruolo dei futuri dossier / speciali Empty pia pera Lun Feb 28, 2011 1:50 pm

lucia



ok, mi leggo il libro prima che posso e poi la chiamo, domani parto per novara quindi il viaggio in treno aiuterà la lettura!

6Il ruolo dei futuri dossier / speciali Empty intervista a pia pera Lun Feb 28, 2011 1:33 pm

ludovica


Admin

Lucia, per Pia Pera procedi con l'intervista!
Lo speciale verde in città uscirà scaglionato, ma nella scorsa riunione milanese
si è deciso di farci stare l'intervista all'esperta di orti sui balconi, quindi a te!

7Il ruolo dei futuri dossier / speciali Empty io ci sono Lun Feb 28, 2011 11:06 am

lucia



due righe solo perchè ho pochissimo tempo, trascinata via dagli impegni di lavoro.
io ci sono, anche se ho le mie (molte) perplessità.
ho ancora il numero di Pia Pera (santa subito) anche se nessuno mi ha ancora detto cosa farci (astenersi volgaVità pVego!) e duecento foto del giappone dal quale sono da poco tornata.
visto il poco tempo che ho colpevolmente a disposizione, mi rendo disponibile per "bassa manovalanza": ditemi se c'è da scrivere su qualcosa e io lo faccio, ma in questo momento posso essere assai poco propositiva.
saluti.

8Il ruolo dei futuri dossier / speciali Empty Re: Il ruolo dei futuri dossier / speciali Lun Feb 28, 2011 10:49 am

Samuel Cogliati



Attenzione. Al di là dei momenti di umano scoraggiamento, non vorrei essere frainteso. Non ho mai detto di aver "mollato il timone" né di voler far naufragare la nave. Quando dico "sacrificabile" intendo che la rivista non può avere la priorità, allo stato attuale delle cose.
Abbiamo sfiorato l'argomento venerdì scorso nella riunione milanese. Così com'è, la rivista può essere due cose: 1) uno spazio di creatività per delle soddisfazioni personali di ciascuno di noi; 2) un veicolo per la promozione di ciò che gravita attorno ad essa, a partire da ciò che Possibilia Editore può produrre di redditizio.
Dal punto di vista operativo, cercherò di vedermi con Laura quanto prima, per fare il punto su ciò che si può fare a breve/medio termine, anche senza fondi. C'è sicuramente un margine.

Detto questo, Igor ha ragione quando dice che tutto deve funzionare "da capo a coda" (o un'espressione simile). Io continuo e continuerò ad avere i miei bravi problemi (lavoro, tempo, energie, soldi, ultimamente anche acciacchi fisici sicuramente connessi con il superlavoro); pensare che si risolvano a breve non sarebbe realistico. Ciascuno di noi deve però fare la sua parte: non abbiamo deciso numero né nomi delle rubriche; non abbiamo trovato sponsor; si è arenato (almeno apparentemente) il discorso sia con la comunità religiosa, sia con il Prato rugby; siamo stati molto lenti sulle news; non si è saputo più nulla dal ristorante versiliano, ecc...
Tutte queste cose non dipendono solo da me. La mia non è un'accusa - ci mancherebbe -: ciascuno fa ciò che riesce e arriva dove può arrivare.

Infine, abbiamo anche fatto delle cose che non si vedono ancora, che non hanno ancora dato frutti, ma che abbiamo pur fatto. Abbiamo contattato Blumine (definendo un accordo di massima per cooperare); abbiamo progettato delle proposte al birrificio Elav (che temo cadranno nel nulla, ma da cui possiamo trarre insegnamenti); abbiamo agganciato il Rugby Viareggio; abbiamo messo in moto una macchina di risonanza per ciò che facciamo: si è incuriosito di noi uno dei massimi giornalisti rugbistici d'Italia, che ci ha proposto due libri da realizzare - lo vedrò in settimana; siamo andati sul Corriere e ci ha contattati Repubblica; abbiamo ricevuto un'altra proposta dal Rugby Rho; abbiamo attirato 100 persone in biblioteca a Sesto (ben al di là delle aspettative), vendendo 50 libri; ecc...
Queste sono cose concrete, che purtroppo si vedono poco e che il fatto di non poterci vedere tra di noi non mette in evidenza a ciascuno di noi. Ma sono cose concrete. Se, per fare tutto questo, la rivista è rimasta indietro, è un prezzo che possiamo pagare. Tutto non possiamo fare.

Adesso avanti, lentamente, come sempre, ma tenacemente. Questa è una maratona, non uno sprint sui 400 metri.
Forza!
Un abbraccio a tutti.

Dania Ceragioli



Ciao a tutti,
Personalmente come detto più volte credo in questo tipo di progetto, ed il mio crederci si riassume in concreto lavoro ed impegno. Capisco Samuel ma ci deve pur essere una alternativa...la parola sacrificabile non mi piace e preferirei non venisse usata. La rivista in qualche modo può essere il motore per tutto il resto, pubblicità, informazione, divulgazione dei progetti editoriali che al momento sono gli unici che portano soldi.
Dovremo trovare sicuramente qualcuno disposto ad investirci e cercare di fornire un servizio quotidiano ai nostri lettori. Anche chi ci segue spesso si dimentica di noi.
Sono tutti discorsi affrontati a più riprese lo so, ma se vogliamo proseguire dobbiamo darci da fare più di quanto abbiamo fatto fino ad ora..
Samuel contiamo su di te...dai rimettiti al timone del tuo giornale...possiamo farcela.
d.

10Il ruolo dei futuri dossier / speciali Empty Re: Il ruolo dei futuri dossier / speciali Lun Feb 21, 2011 1:49 am

Federico Scoppa



bisogna parlarne e organizzare il cambiamento o qualsiasi altra cosa.
a disposizione
f

11Il ruolo dei futuri dossier / speciali Empty Re: Il ruolo dei futuri dossier / speciali Sab Feb 19, 2011 11:31 am

Igor Vazzaz



Apprendo con mestizia.

Purtroppo, mi pare che se il ripensare la rivista, secondo criteri operativi e organizzativi immediati, non investe tutto dalla testa alla coda, la paralisi non solo è prevedibile, ma inevitabile.

Non so, mi pare che, di fatto, la questione sia sempre la medesima, riunioni o meno.
Ovviamente, dico questo solo perché ho a cuore la rivista, che credo dovremmo cercare di far essere "superiore" alle impasse di qualsiasi suo ingranaggio, anche se, al momento attuale, è un lavorone.

La cosa sarebbe stata aggirabile, per esempio, con alcuni accorgimenti non troppo ardui da pensare in fase di progettazione.

Il punto è:
questa fase di stallo ha/avrà una durata?
cosa si prevede di fare?
Mi pare importante porsi e palesare un'idea in questo senso, perché comunque è in ballo l'impegno di alcune persone.

Mi piacerebbe poterne parlare.
Ciao,
ig.

https://possibiliana.forumattivo.com

12Il ruolo dei futuri dossier / speciali Empty Re: Il ruolo dei futuri dossier / speciali Ven Feb 18, 2011 12:48 pm

ludovica


Admin

Ciao,
certo mi dispiace che non si possa avviare la tanto attesa ristrutturazione,
ma capisco che sia un investimento troppo grosso, per ora.
Per quanto mi riguarda continuo a crederci e a volerci mettere
tutto il tempo e l'impegno possibili.
Coraggio e perseveranza e un pò di follia!

13Il ruolo dei futuri dossier / speciali Empty Il ruolo dei futuri dossier / speciali Mer Feb 16, 2011 9:09 pm

Samuel Cogliati



Ciao a tutti.
Il discorso che devo fare sarebbe lungo ma lo ridurrò all'osso.

La grande rivoluzione di cui abbiamo parlato a Lucca langue, essenzialmente per mia responsabilità. Due i motivi principali: 1) mancanza di tempo e di energie (A. al mio giornale la situazione attualmente è peggiorata, anziché migliorare; B. stiamo facendo i salti mortali per sfruttare tutte le occasioni per vendere il libro - unica fonte di guadagno di Possibilia, al momento; C. ci siamo spesi su altri progetti / proposte per cercare di guadagnicchiare qualcosa, per ora invano); 2) avviare la ristrutturazione del layout per poter intervenirci direttamente senza Laura richiede un lavoro grosso e anche soldi. Che al momento non posso investire; le mie finanze sono in piena emorragia.

Detto questo, per ora la rivista passa inevitabilmente in secondo piano rispetto agli altri impegni, perché - è brutto dirlo - è il progetto più sacrificabile di Possibilia Editore. Questo significa che, finché e se la situazione non cambierà, www.possibilia.eu potrà solo continuare a "galleggiare" come ha fatto finora, permettendoci sostanzialmente un nobile svago e qualche soddisfazione personale. Per questo motivo, per ora non vorrei programmare altri dossier/speciali dopo le spiagge e il verde in città. Richiedono troppa fatica e un coordinamento complicato. L'alternativa - potrebbe essere così - sarebbe far uscire uno alla volta i pezzi che compongono il dossier.

Tutto questo, in ogni caso, significa per ora rassegnarsi ancora a una inevitabile lentezza. Mi auguro che sia una situazione provvisoria.
Non voglio certo scoraggiarvi; si tratta solo di spiegazioni che vi dovevo. Chiedo quindi a tutti di non demordere nonostante la lentezza della nostra evoluzione. Non andrà sprecato il lavoro di nessuno di noi. Abbiate solo pazienza e perseveranza, e per favore tornate più frequentemente su questo forum. "Festina lente", come diceva qualcuno.

Un caro saluto
Samuel


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